rottamazione
s. f.- ABBREVIAZIONI
* parola mai attestata abbr. abbreviato agg. aggettivo agg.le aggettivale ar. arabo art. articolo, articolato avv. avverbio avv.le avverbiale cong. congiunzione did. didascalia ebr. ebraico ediz. edizione f. femminile fam. familiare fr. francese giapp. giapponese gr. greco indef. indefinito ing. inglese inter. interiezione intr. intransitivo inv. invariabile iron. ironico it. italiano lat. latino loc. locuzione m. maschile n. neutro p. pagina part. particella pers. persiano pl. plurale port. portoghese p. pass. participio passato p. pres. participio presente prep. preposizione pron. pronome, pronominale rifl. riflessivo s. sostantivo s.le sostantivale scherz. scherzoso spagn. spagnolo spreg. spregiativo superl. superlativo s.v. sotto la voce ted. tedesco tit. titolo tr. transitivo v. vedi, verbo
(Scherz. Iron.) Il disfarsi di qualcosa per sostituirlo, godendo di particolari benefici; per estensione, l'assegnazione di una carica sostitutiva a una personalità che ha cessato di ricoprire un importante incarico.
- «La spallata dell’opposizione», titolava ieri «L’Unità» cercando di valorizzare l’azione del Pd per arrivare alla crisi. Ma nella foga il povero Pier Luigi Bersani, minacciato di rottamazione nel suo partito, è miseramente inciampato tra i piedi di [Gianfranco] Fini, che guida davvero l’assalto al Cavaliere. (Francesco Damato, Tempo, 13 novembre 2010, p. 1, Prima pagina).
- Frenesia palpabile in vista di oggi (il timore era quello di non riempire la sala; pare che alla fine ci saranno oltre mille persone): [Matteo] Renzi ha persino chiesto a [Giuseppe] Civati di venire, ma l’ex compagno di rottamazione sta pensando di candidarsi pure lui alle primarie e quindi non ci sarà. (David Allegranti, Europa, 23 giugno 2012, p. 3, News Analysis).
- Ogni «alibi» per non fare le riforme subito è ormai caduto, avverte il presidente del Consiglio. Comincia ora, invece, la grande «rottamazione ». Non si possono «deludere» gli elettori: «C’è un’Italia che non si rassegna», dice [Matteo] Renzi, «determinata e decisa». (Roberta D'Angelo, Avvenire, 27 maggio 2014, p. 6, Primo piano).
- In tutte le analisi del linguaggio di Matteo Renzi, tutte molto educate e molto carine, c'è un elemento che non viene mai messo adeguatamente in risalto: la violenza. Violenza delle parole, ovviamente. Violenza dei concetti, a partire dalla famigerata «rottamazione» di cui tutti quanti abbiamo ignorato l'inquietante effetto empirico. E pratica di una violenza istituzionale che nell'ultimo anno non ha risparmiato nessuno. (Angelo Mellone, Giornale, 8 febbraio 2015, p. 4, Il Fatto).
- Lo spirito della rottamazione (nel senso migliore del termine: cambiamento radicale di paradigma) rimane sulla carta, o peggio ancora relegato al campo asfittico del regolamento di conti interno, fino a che non assume una sua evidenza socio-economica. Qualsiasi sinistra, dalla più radicale alla più tiepida, dalla più settaria alla più consociativa, è comunque costretta a partire dalla morte del lavoro, dalla finanziarizzazione del capitale (un pugile che è scappato dal ring, ma prima si è fregato l’incasso), dal fatto, per dirla in due parole, che un piccolo artigiano o un piccolo imprenditore italiano paga, in percentuale, molte più tasse di Facebook (a meno di evaderle). (Michele Serra, Repubblica, 17 novembre 2016, p. 11, Il dossier).
Tipo: Metaforizzazione
Formanti: rottamazione
Pubblicato in: Neologismi quotidiani, Firenze 2003
Il Treccani, Roma 2003
Vedi anche:
rottamare
v. tr.